Buen Camino 

 A chi mi chiede: “Come è stato il tuo cammino a Santiago de Compostela?” io rispondo: “Bellissimo!!!”. Poi aggiungo subito dopo: “Sono pronta a ripartire, anche domani mattina”.

 

È difficile spiegare in poche parole l’entusiasmo della preparazione, l’emozione della partenza, la fatica del percorso, l’affetto della condivisione, la

profondità della solitudine, la soddisfazione della riuscita, l’intimità della preghiera, il proposito del cammino. Il pellegrinaggio è stato tutto questo e ha portato un profondo cambiamento in me stessa. 

 

Sono partita con altri tredici pellegrini: eravamo in un piccolo gruppo di persone molto eterogenee tra di loro, alcune amiche già da prima del viaggio, altre sconosciute. Essere insieme è stato per noi una ricchezza: abbiamo potuto condividere le fatiche e le gioie del cammino, riuscendo sempre a riservarci anche momenti individuali e silenziosi. Lungo il percorso abbiamo incontrato tanti pellegrini, provenienti da tutte le parti del mondo,  con cui abbiamo condiviso un tratto di strada, gli incontri di preghiera, i canti di lode al Signore  e la partecipazione alla Messa quotidiana. 

 Abbiamo camminato in mezzo a boschi dagli alberi a fusto alto, che si protendono verso il cielo; tra case di paesini rurali, con i loro caratteristici granai, come sacrari del raccolto dei campi; su sentieri e strade asfaltate costellate da cippi che segnalano la distanza da Santiago, come una meta agognata e sempre più raggiungibile; in un ambiente reso magico dalla fiumana di persone motivate a spostarsi per raggiungere la tomba di San Giacomo. Dopo 130 chilometri di cammino abbiamo raggiunto la Cattedrale di Santiago de Compostela inondata dalla luce del tramonto e l’abbiamo ammirata con stupore, sicuri di trovare il lieto conforto della nostre preghiere, portate fin lì a nome di tutti le persone care, che si sono affidate a noi.

 

Quando siamo ripartiti, per tornare alle nostre case, eravamo consapevoli che avremmo continuato il cammino: nel nostro paese, nella famiglia, nel lavoro, nella parrocchia … perché il pellegrinaggio prosegue.

 

Ecco perché ogni giorno sono pronta a ripartire, a preparare lo zaino del mio cuore, riempiendolo con i miei pensieri, le mie inquietudini, le mie gioie e a camminare, sia per vivere la mia giornata, sia per ritornare in Spagna, presso il santuario di San Giacomo, perché Santiago non è la fine della strada, è l’inizio.

 

Quindi auguro a tutti di camminare ULTREYA ET SUSEYA (sempre più avanti, sempre più in alto).

 

Mara Barbieri
CAMMINO DI SANTIAGO - Agosto 2019